Il piano editoriale è uno strumento indispensabile per studiare la propria presenza in internet. I moderni business man sanno bene che per avere la meglio sui concorrenti è essenziale che venga studiata una strategia ben predefinita. Pubblicazioni casuali non servono ad avere successo, piuttosto un programma giornaliero o settimanale che crei per il pubblico un appuntamento che risulti quasi atteso; un po’ come succede per le fiction preferite.
Deve essere studiato nei minimi dettagli per non lasciare gli internauti insoddisfatti, non è sufficiente determinare la cadenza temporale, ma decidere anche delle argomentazioni che sia sempre interessanti ed accattivanti per riuscire così ad incrementare il traffico in entrata sul sito e scalare il le posizioni nei motori di ricerca. Semplice da dire, non tanto da realizzare, ma ad ogni modo, quello che vorremmo fare è offrirti una breve guida che te ne illustri non solo l’importanza, ma anche come stilarlo nella maniera migliore.
Cos’è un piano editoriale
Il piano editoriale è fondamentalmente un documento che deve essere ben studiato per pianificare ed organizzare i contenuti che verranno pubblicati sul proprio sito. Al giorno d’oggi, dove la concorrenza in rete è sempre molto alta, è impossibile pensare di riuscire ad avere successo senza pianificare il proprio lavoro nei minimi dettagli. Il piano editoriale serve a controllare i contenuti da pubblicare online per scegliere una strategia comunicativa che sia sempre coerente con il punto di vista dell’azienda stessa.
Il piano editoriale non deve essere confuso con il calendario editoriale che va a definire solo le tempistiche di pubblicazione, senza andare ad influire sui contenuti. Senza alcun dubbio sono due elementi tra loro correlati, ma comunque distinti e differenti.
L’importanza di creare un piano editoriale
Quindi il piano editoriale serve a pianificare e a studiare come pubblicare i contenuti e soprattutto quali sono i migliori per avere successo in rete. Come ben saprai, avere successo in questo campo, vuol dire, riuscire ad arrivare al primo posto nei risultati che si ottengono nel momento in cui si fa una ricerca per parole chiave sui motori di ricerca.
Diversi sono i benefici che si ricavano quando si abbandona una pubblicazione non studiata, per abbracciare un piano editoriale ben definito:
- Tempo risparmiato: da dedicare ad altri aspetti del proprio lavoro. Il tempo è denaro, è mai come quando si lavora in rete, questo si rivela estremamente vero. Avere un piano editoriale vuol dire seguire una linea strategica già studiata;
- Costanza: il piano editoriale permette di mantenere una certa costanza nella pubblicazione, evitando così che per periodi più o meno lunghi, chi segue il link, rimane senza contenuti;
- Studio delle pubblicazioni nel medio/lungo periodo: in questa maniera si decide una strategia comunicativa che risulti essere efficace e ottimale per il core business dell’azienda.
Organizzare il piano editoriale
Abbiamo fin qui visto l’importanza del piano editoriale e la sua funzione principale, cioè quella di analizzare i contenuti da pubblicare e dare indicazioni precise sulla strategia editoria da seguire. Ma chi si trova per la prima volta a elaborare un piano editoriale, potrebbe trovarsi di fronte a non poche difficoltà, quando si appresta ad organizzarlo.
Ricorda dunque che il piano editoriale è semplicemente un documento da preparare al pc. Potrai dunque decidere di utilizzare diversi formati come: Word, Excel, Google Docs, etc. Alcune tipologie di documento ti sembreranno senza dubbio, più semplici da utilizzare, altre però ti daranno la possibilità di modificare e condividere il documento in tempo reale con i tuoi collaboratori.
La tipologia di documento che sceglierai ti dovrà dare la possibilità di inserire diversi elementi, che non si esaurisce al solo titolo del testo, ma va ben oltre, includendo:
- Argomento;
- Categorie;
- Parole chiave;
- Data di pubblicazione;
- Altro.
Tutti elementi estremamente importanti per decidere anche lo stile di scrittura e le tempistiche, oltre a determinare tutti gli elementi che si rivelano utili per la pubblicazione. Importante considerare che, più sarà preciso il piano editoriale, più scorrevole e semplice risulterà il lavoro per chi elabora i contenuti.
Piano editoriale e strategia comunicativa
Come già ribadito più volte, il piano editoriale ti sarà utile per creare una buona strategia comunicativa. Questa sembra essere infatti la sua principale funzione, ma come è possibile farlo nel miglior modo?
La prima cosa da tenere a mente è che è meglio pubblicare un solo articolo che abbia un contenuto interessante, piuttosto che metterne in rete diversi, che abbiano invece un contenuto vuoto. Questo è il punto cardine, che dovrebbe guidare l’elaborazione di ogni piano editoriale.
Per riuscire ad avere un piano editoriale che riesca a soddisfare a pieno i bisogni dell’azienda, bisogna innanzitutto analizzare la stessa dall’interno e determinarne i punti di forza e di debolezza, capire in che direzione vuole muoversi e gli strumenti che vuole utilizzare per farlo. Senza dimenticare la strategia di comunicazione che si vuole adottare, il target di persone che si vuole raggiungere e i competitor che si vogliono battere.
Solo in questa maniera si può definire una strategia comunicativa che sia efficace e lineare con gli intenti dell’azienda, senza dimenticare di mettere il fruitore del sito al primo posto.
Quando poi si andrà a mettere in opera il piano editoriale occorrerà sempre utilizzare le strategie SEO che non solo permettono di creare contenuti interessanti, ma che riescano a portare al primo posto nei risultati nelle ricerche su Google, ma di questo parleremo tra poco.
Piano editoriale e potenziale SEO
Non è possibile parlare di piano editoriale senza nominare la strategia SEO. Abbiamo fin qui visto l’importanza di una strategia editoriale, ma dei contenuti chi se ne occupa? Avere successo in internet vuol dire, riuscire a superare la concorrenza e questo è possibile solo se si riesce ad utilizzare le regole SEO nel miglior modo possibile.
Alcune piattaforme di scrittura e condivisione di testi, sono in grado di guidare chi scrive nella costruzione SEO, come succede con WordPress, che in un riquadro indica ciò che c’è da migliorare. Le regole SEO non riguardano il semplice utilizzo delle parole chiave, ma molto di più, come la distribuzione dei link interni che hanno il compito di intrattenere il lettore sul sito il più possibile e la distribuzione dei paragrafi.
Ognuno degli accorgimenti si rivela essenziale per salire nelle posizione a apparire tra i primi risultati nei motori di ricerca.
Sono Giovanni Papini e mi occupo da 18 anni di Consulenza SEO e di Comunicazione. Lo studio e l’analisi degli algoritmi di Goole mi ha permesso di portare ottimi risultati a tutti i miei clienti grazie anche all’ausilio del mio staff. Text is The King oggi sempre più.