Utilizzare WordPress non è sempre semplice, soprattutto all’inizio occorre prenderci un po’ le misure e ottimizzare il proprio sito in ottica SEO si rivela ancora più complicato. Quando si decide di costruire un proprio sito internet, che si tratti di un blog o di una piattaforma che tratta diversi argomenti, occorre scegliere gli strumenti giusti e WordPress è in genere quello più utilizzato. 

WordPress offre una sua versione base completamente gratuita, ma con un piccolo investimento potrai utilizzare delle estensioni davvero molto utili per la costruzione del sito. 

Ma vediamo come ottimizzare il tuo sito WordPress il ottica SEO e quali sono i mezzi che la stessa piattaforma mette a disposizione per fare questo. 

SEO WordPress: l’occhio vuole la sua parte

WordPress è particolarmente apprezzato dagli operatori del web, questo anche perchè offre dei template grafici davvero unici e a cui ci si può ispirare per la creazione del proprio sito. La grafica della piattaforma permette di avere una base da cui partire per creare un sito che sia davvero accattivante per la rete. 

Ma la bellezza del template non può certo essere l’unico parametro di ricerca, in quanto deve essere funzionale ed offrire la possibilità al visitatore di leggere i testi e vedere le immagini nella maniera migliore. Inoltre occhio alla pesantezza del template che potrete rallentare il caricamento delle pagine andando ad influire su quella che in gergo viene chiamata frequenza di rimbalzo, cioè il numero di visitatore che dopo la prima pagina escono dal sito. Ricorda che il tuo scopo è l’esatto opposto, cioè far restare gli ospiti sul tuo sito per un tempo che sia il più lungo possibile. 

Non dimenticare di scegliere un template che si adatti sia alla navigazione da desktop che da mobile, ricorda che la seconda è la modalità più utilizzata. 

Cos’è Yoast SEO

Per avere successo e trovare il proprio sito nei primi risultati delle digitazione sui motori di ricerca, non puoi trascurare l’ottimizzazione SEO. Come anticipato WordPress offre grandi possibilità in tale prospettiva sia nella sua versione gratuita (che se sei alle prime armi ti consigliamo di utilizzare), che quella a pagamento. 

Grazie a Yoast SEO è possibile valutare il livello di ottimizzazione degli articoli e quindi apportare delle modifiche nel caso in cui ce ne sia bisogno. Nel momento in cui si sta per pubblicare Yoast SEO suggerisce le modalità che permettono di ottimizzare il testo, per ottenere il miglior risultato. Questa funzione viene  definita anche analisi dei contenuti che va a dare consigli su: 

  • Leggibilità: con l’obbiettivo di rendere il testo fluente e semplice da leggere. In genere si punta a un lessico che sia poco tecnico e molto più fluente, senza termini troppo complicati. Altro elemento che va ad influire sulla leggibilità è la lunghezza delle frasi e dei paragrafi: una frase troppo strutturata finisce per mandare il lettura fuori tema e perdersi in un mare di parole. Lo stesso vale per i paragrafi che in genere non dovrebbero essere più lunghi di 300 parole; 
  • Analisi SEO: inserendo la frase chiave che si vuole utilizzare Yoast sarà in grado di dirvi se nel testo è stata utilizzata nella maniera giusta. Quindi se è presente nel titolo (importante per ritrovarla nell’URL utilizzato), se è utilizzata nella giusta quantità all’interno del testo e dei sottotitoli; 
  • Analisi dei link interni: i link interni al testo servono ad intrattenere il lettore e spingerlo a restare sul sito grazie a una concatenazione di ricerche che si susseguono. Si crea così una sorta di percorso tra un articolo e l’altro. 

Seo wordpress: le immagini

Le immagini sono un mezzo totalmente nuovo per raggiungere le prime posizioni dei motori di ricerca. Questo cambiamento è arrivato grazie alla spinta di Google che tende sempre più a mettere elementi multimediali nella SERP (pagina dei risultati). Quindi ottimizzare le immagini vuol dire riuscire nell’intento dell’ottimizzazione SEO. L’articolo in questo modo acquisisce autorevolezza e riesce a ottenere un buon ranking nella sezione images di Google. 

WordPress riesce a facilitare anche questo tipo di processo, andando a caricare l’immagine nell’apposita sezione si troveranno tutti i campi da compilare: 

  • Titolo: con nome e categoria a cui appartiene; 
  • Testo alternativo: titolo che compare quando il server non riesce a caricare l’immagine, sta ad indicare ciò che l’immagine mostra; 
  • Didascalia e descrizione: visualizzate quando l’utente apre l’immagine e racconta la tipologia di prodotti. 

La pagina autore come biglietto da visita dell’azienda

Le fake news hanno portato i motori di ricerca a prestare sempre maggiore attenzione alla pagina autore e quindi a preferire quelle che offrono la possibilità di conoscere chi è stato a scrivere il testo e le fonti a cui si è affidato.

Se il profilo dell’autore è ben curato, si tenderà a salire nella classifica dei risultati. WordPress per questo mette a disposizione WP Post Author che da la possibilità di linkare anche il proprio profilo LinkedIn, essenziale per far crescere la propria notorietà e attirare professionale. 

Tecnica SEO c’è ma non si vede

Come hai potuto ben capire, la tecnica SEO è oltremodo importante per far crescere il proprio sito e fare in modo che nel momento in cui sulla barra di ricerca del Browser vengono digitate le parole chiave che ci riguardano, il nostro portale si trovi tra i primissimi risultati della ricerca.

La SEO è una tecnica che c’è e per avere successo è essenziale, ma non si vede. Il lettore non deve rendersi conto di questo, ma deve piuttosto sentirsi immerso nel sito e aver voglia non solo di portare a termine la lettura, ma anche di approfondirla in un susseguirsi di ricerche correlate. 

In tale direzione WordPress mette a disposizione una sitemap, letteralmente una mappa del sito che indica tutte le pagine presenti. Se nella sitemap mancano delle pagine ci sono delle anomalie che non permetteranno di raggiungere le migliori posizioni nei risultati sui motori di ricerca. 

Infine ricorda di indirizzare sempre il tuo lettore, non dimenticare di curare i redirect, controlla che le pagine che colleghi al tuo sito devono essere visibili, evita che cliccando su una dicitura l’utente si trovi in un vicolo cieco con una scritta che dice errore 404.