La SEO come sicuramente già sai, è in continua evoluzione e per permettere a una pagina web di avere successo occorre riuscire a creare sempre più connessioni con il mondo reale, quello che accede ai tuoi contenuti e ne fa l’utilizzo che meglio ritiene opportuno. Ecco il motivo per cui l’intento di ricerca dell’utente assume un’importanza sempre maggiore.
Se te lo stai chiedendo no, l’intento di ricerca e la parola chiave non sono la stessa cosa, in quanto il primo sta ad esprimere una buona quantità di keywords con le quali gli avventori del motore di ricerca procedono a svolgere le loro ricerche. Lo studio del Search Intent consiste sostanzialmente nella classificazione delle query di ricerca per poter comprendere le intenzioni di ricerca degli utenti e permette quindi di scegliere anche la strategia da adottare per ottimizzare i contenuti.
Tutto questo e molto altro ti verrà spiegato in maniera approfondita al Corso SEO, ma siamo qui oggi per darti una veloce infarinatura sull’argomento.
Intento di ricerca: cos’è
L’intento di ricerca altro non è se non il motivo principale che ha spinto l’utente a svolgere una certa ricerca online. Come ben sai ogni singolo giorno, milioni e milioni di persone ricercano sul web qualcosa che serva a soddisfare un reale bisogno come ad esempio:
- informarsi: su un argomenti di cui non conosce i dettagli
- visualizzare un preciso sito web: che gli è stato consigliato da un altro utente o che ha visto attraverso un altro mezzo di comunicazione
- richiedere servizi: pensa ad esempio alle volte in cui utilizzi internet per prenotare una visita medica
- acquistare prodotti: tutti i siti di e-commerce
Tipologie di intento di ricerca
Proprio considerando che l’utente si avvicina a un motore di ricerca per diverse motivazioni si è proceduto a una classificazione delle tipologie di search intent:
- navigazionale
- informazionale
- transazionale
- indagine commerciale
Attraverso esse i motori di ricerca e in particolare Google è in grado di intercettare gli utenti che si interessano a un argomento piuttosto che a un altro. Il tuo Consulente SEO ti aiuterà a definire non solo quali sono gli intenti di ricerca, ma come utilizzarli per ottimizzare il tuo sito.
Navigazionale
Attraverso le query navigazionali l’utente vuole identificare una precisa pagina web. Poco importa come ci sia arrivato, ma ha già in mente il sito web che sta per cercare e spesso si tratta di un sito web istituzionale, che riguarda un determinato ufficio o comunque un sito ritenuto di rispetto.
Informazionale
Attraverso questa tipologia di intento di ricerca l’utente punta ad informarsi su un certo argomento, che sia o generico o specifico. Lo scopo finale è quello di imparare qualcosa dalla lettura o comunque dalla visualizzazione dei contenuti che il web propone in merito.
Quindi questa tipologia di query può essere formata da testi, immagini, video o dei podcast. Tutte comunque volte ad aumentare quelle che sono le proprie conoscenze in merito.
Transazionale
Con le query transazionali l’utente non vuole far altro che completare una transazione. Sì esattamente, quello che vuole fare è acquistare qualcosa, che si tratti di un prodotto o di un servizio poco importa.
Riuscire ad avere un buon posizionamento Google in base a questa tipologia di intento di ricerca, permette di creare un buon traffico in entrata nei confronti del proprio sito e questo di riflesso porterà anche l’aumento delle vendite che potrai generare.
Indagine commerciale
Suppongo che tu non sia uno che acquista a scatola chiusa vero? Siamo tutti un po’ schiavi degli acquisti online, ma la maggior parte di noi, prima si informa, legge recensioni e commenti da parte di clienti che hanno acquistato in precedenza il prodotto su cui hai dirottato il tuo interesse.
In sostanza quando si procede a ricerca per indagine commerciale l’utente vuole acquistare un prodotto, ma prima vuole avere informazioni per fare la propria scelta.
Perchè studiare gli intenti di ricerca
Possiamo a questo punto affermare che per ogni esperto SEO o per chiunque faccia della scrittura online il proprio lavoro, lo studio della search intent è un aspetto veramente fondamentale per definire quella che è la propria strategia di ottimizzazione del sito per riuscire ad avere un migliore posizionamento.
Non procedere allo studio in questo senso vuol dire senza ombra di dubbio, non riuscire a raggiungere l’intento sperato in termini di visibilità e di posizionamento su Google. Uno studio su quelli che sono i propri utenti e soprattutto su quello che voglio, del perchè arrivano proprio sul tuo sito e non su quello di un competitor.
Riuscire a capire perchè gli utenti cercano qualcosa, ti permetterà senza dubbio di elaborare i contenuti al fine di riuscire a rispondere in maniera soddisfacente alle sue domande. Questo farà sì che il tuo sito acquisisca autorevolezza sul web e l’utente non dovrà procedere ad ulteriori ricerche mirate.
Tutto questo ovviamente senza considerare che più saprai rispondere in maniera esaustiva alle domande dell’utente che effettua la ricerca, più lo stesso Google tenderà a farti assumere le posizioni migliori.
Ottimizzare i contenuti
Quello che dunque dovrai fare, dopo lo studio delle serch intent sarà riuscire ad ottimizzare i contenuti alle ricerche degli utenti. Come già detto in precedenza, se gli utenti cercano informazioni tu devi fare in modo che lui le trovi sul tuo sito, altrimenti lo perderai.
Ad esempio, poniamo il caso che l’internauta voglia acquistare un prodotto, tu devi metterlo in condizioni di avere tutti gli elementi per procedere a un acquisto che sia ragionevole. Lo stesso vale nel caso in cui si tratti di un servizio.
Quindi quello che dovrai fare sarà analizzare i dati che hai sui tuoi utenti e quindi in base ad essi scegliere le parole chiave che meglio rappresentano il tuo lavoro sul web. In sostanza ciò che ti stiamo cercando di dire è che lo studio dell’intento di ricerca è solo la base dell’ottimizzazione della tua pagina web. Un ottimo modo per procedere in questo verso è quello di analizzare i competitor di successo, capire come loro affrontano alcune tematiche.
Dall’intento di ricerca al piano editoriale
Come fin qui visto la comprensione dell’intento di ricerca è spesso sottovalutato ma è il primo mattoncino per la realizzazione di un piano editoriale di successo e soprattutto realmente attinente al nostro modello di business. In grado dunque di generare un gran traffico e di soddisfare le esigenze di ogni singolo utente che capita sulle nostre pagine.
Cosa? Mi stai chiedendo cosa sia un piano editoriale? Semplice, è la lista dei contenuti che dovrai realizzare nel corso di un certo lasso di tempo. Ovviamente ognuno di essi dovrà soddisfare le esigenze del pubblico, altrimenti avrai fallito nel tuo intento e come conseguenza più grave, non riuscirai ad ottenere un buon posizionamento.
Ovviamente il piano editoriale non può basarsi unicamente sull’intento di ricerca, sono diversi i mattoncini che dovrai unire per formarlo. Dovrai studiare il web e trovare una tua nicchia di azione. So bene che non è semplice, considerando che sul web si parla ormai tanto e di tutto. Quindi riuscire a trovare uno spicchio libero per non confondersi con la massa, non è certo facile, ma comunque possibile. Inoltre non dovrai mai dimenticare di elaborare contenuti che siano completi e di qualità.
Intento di ricerca: alcuni tool
Spesso Google o comunque il web ci viene in soccorso con dei tool in grado di semplificare il nostro lavoro. Dalla comprensione di quello che è l’intento di ricerca deriva la derivazione delle parole chiave utili, proprio per questo lo stesso Google mette a disposizione diversi tool per raggiungere l’obiettivo.
La prima possibilità che si ha per avere informazioni utili su quelle che sono le esigenze di informazione che hanno gli utenti è la funzione di autocompletamento che il motore di ricerca offre. Ma questo non è certo sufficiente.
Negli ultimi tempi Google sta incrementando anche il ricorso al box delle Domande e Risposte, che inseriti al di sotto dei risultati di ricerca offrono una selezione di domande che le persone in maniera frequente compiono su quelli che sono determinati argomenti. Questo particolare sistema, permette agli algoritmi di perfezionare la loro capacità di comprendere gli intenti di ricerca e offrire delle risposte che siano pertinenti in tal senso.
L’osservazione dei suddetti box da la possibilità di notare come per il motore di ricerca sia estremamente importante informare i propri utenti in maniera adeguata e soprattutto completa.
Google Search Console
Google Search Console è un tool che fornisce indicazioni realmente importanti per riuscire ad appurare quali siano le visite effettive. Purtroppo suo punto a sfavore è che si rivela poco utile nel caso in cui si ci affacci a un settore sostanzialmente nuovo e su cui pochi dati possono essere raccolti.
SEOzoom
SEOzoom mette a disposizione un proprio assistente editoriale, il quale a partire da determinate keyword, individua le parole chiave che sono correlate. Quest’ultime vengono supposte con il fine di indirizzare i propri contenuti verso le effettive esigenze del pubblico che procede alla ricerca.
AnserThePublic
Ultimo Tool a cui accenniamo prima di rimandarti a quello che sarà il tuo consulente SEO e quindi il tutor è AnserThePublic, estensione completamente gratuita che permette di estrarre dal web una serie di domande per quel riguarda un determinato argomento, offrendo una serie di chiavi di ricerca di coda lunga.